Si sente parlare spesso di Zafòn e delle sue opere, quindi ero curioso di conoscerlo.
Lo faccio con questo romanzo, e vi dico già da subito che mi è scomparsa - completamente - la voglia di approfondire la lettura di qualsiasi altra opera dello spagnolo.
Se dovessi definire questo libro, direi: "troppo".
Ma non "troppo bello" nè "troppo brutto". Casomai "troppo lungo" e anche un po' furbo, come se si cercasse volutamente di scrivere un bestseller.
La storia in sè è confusa, ci mette lo zampino il diavolo [un angelo caduto...vedi titolo], la Barcellona degli anni Venti è ben descritta e Zafon sa scrivere, ma è il contorno [e ce n'è tanto] che non mi convince.
L'unico momento di pregio è verso metà libro negli scoppiettanti dialoghi tra il protagonista e Isabella [poi torneranno ad appiattirsi, purtroppo].
Questa è la recensione [piuttosto diplomatica] di Wuz, questa è un'altra, scovata in rete, che mi sembra più vicina alla mia opinione :)
Lo faccio con questo romanzo, e vi dico già da subito che mi è scomparsa - completamente - la voglia di approfondire la lettura di qualsiasi altra opera dello spagnolo.
Se dovessi definire questo libro, direi: "troppo".
Ma non "troppo bello" nè "troppo brutto". Casomai "troppo lungo" e anche un po' furbo, come se si cercasse volutamente di scrivere un bestseller.
La storia in sè è confusa, ci mette lo zampino il diavolo [un angelo caduto...vedi titolo], la Barcellona degli anni Venti è ben descritta e Zafon sa scrivere, ma è il contorno [e ce n'è tanto] che non mi convince.
L'unico momento di pregio è verso metà libro negli scoppiettanti dialoghi tra il protagonista e Isabella [poi torneranno ad appiattirsi, purtroppo].
Questa è la recensione [piuttosto diplomatica] di Wuz, questa è un'altra, scovata in rete, che mi sembra più vicina alla mia opinione :)
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