2 ottobre 2009 - Cesare Maestri - ...E se la vita continua

Oggi compie 80 anni tondi tondi il "Ragno delle Dolomiti", Cesare Maestri.

Uno dei più grandi alpinisti italiani, forse il più grande dei trentini, cresciuto negli anni d'oro delle Dolomiti: quelli del dopoguerra, i '50, i '60: quando le pareti di queste nostre montagne - considerate dei problemi irrisolvibili - venivano poco a poco conquistate, spesso dai talenti locali: Maestri con i compagni Eccher, Claus, Alimonta, Giovannini...giovani emuli del mitico Bruno Detassis.


Un mondo ancora ingenuo, non coinvolto dalle logiche commerciali dell'alpinismo odierno, un mondo però già pieno di invidie e gelosie. Polemiche accese spesso alimentate dalla stampa: si cercavano storie che appassionassero i lettori, si cercavano rivalità [es. Bonatti-Maestri] e si instillavano dubbi sulle effettive imprese.



Tanti auguri, Cesare!




Cesare Maestri - ...E se la vita continua

Colgo l'occasione per parlare di un libro letto qualche mese fa: l'autobiografia del Ragno.
Scritta di suo pugno [si ricava dal libro che C.M. è giornalista pubblicista e ha spesso collaborato con riviste di settore] e aggiornata nel 1995, io ho in mano una ristampa recente [visto il costo contenuto, sugli 8 euro, ve la consiglio].


L'infanzia povera e girovaga, contraddistinta dalla guerra e dalla prematura scomparsa della madre.

Gli esordi su roccia, con la prima parete affrontata in Paganella, un ricordo indelebile.


I primi successi, a cui automaticamente seguono i primi clamori mediatici e le prime polemiche; le ascensioni in solitaria, il primo Cerro Torre su invito e organizzazione di Cesarino "Patacorta" Fava con la tragica morte di Toni Egger e le pesantissime critiche [anche relative all'effettivo raggiungimento della cima]...critiche che ancora continuano e che ai tempi spronarono il Ragno a tornare in Patagonia, con una cordata interamente composta da amici trentini, per un secondo tentativo - fallito - e poi ad un terzo, stavolta vittorioso.



Maestri si racconta [con una prosa non impeccabile, ma sicuramente genuina] a tutto tondo e senza pudori: ne emerge anche il lato privato: il matrimonio con Fernanda, anche quello a suo tempo contestato; l'amato figlio Gian e le loro attività prima a Canazei, poi ad Andalo, per stabilirsi infine a Madonna di Campiglio. Raggiunta la maturità umana ed alpinistica l'autore confessa di aver attraversato più di un momento di crisi: tutto ciò lo porterà a cercare sè stesso in altri campi, smettendo temporaneamente di arrampicare.


Gli ultimi capitoli sono ovviamente dedicati alla vecchiaia, con ciò che la contraddistingue: la dolorosa morte della sorelle e del fratello; l'amore spassionato per la nipotina, la battaglia contro il tumore.
Ho trovato queste ultime pagine le più toccanti, le più sincere.



Una vita che si è intrecciata con le nostre montagne e non si è mai scordata le proprie radici, un libro forse un po' naif ma ricco di aneddoti ed umanità, un amore per l'ambiente che seppur con qualche crisi va riconosciuto e [che non fa mai male] un prezzo alla portata di tutte le tasche: io questo libro l'ho sinceramente apprezzato.


4 commenti:

Franz Mosco ha detto...

ehi, stai bene? che e' questo attacco di logorrea? Un post non solo piu' lungo di tre righe, ma addirittura un post lungo!

vuoi far piovere? :D

Bersn ha detto...

E' che me l'ero preparato con calma...potere della pubblicazione programmata

Anonimo ha detto...

bellissimo quel libro.. c'è la poesia di sua sorella che è stupenda, la cerco e poi te la posto!

Simpatico pure lui, ricordo ancora quando sono andata a trovarlo nel negozio di Campiglio, gli ho chiesto se potevamo fare una foto assieme ed è stato gentilissimo :D

Misty

Bersn ha detto...

L'ho visto intervistato in TV...ganzo e ancora parecchio sveglio!