Ancora Corona...stavolta a Predazzo

[...]

Verso sera, in libera uscita, girai per le osterie di Predazzo. Ne ricordo una stupenda, vecchia e accogliente, con pavimento in legno e stufa in ghisa che spandeva un calore familiare da vecchi tempi.
Era il bar Trento, con annesso negozio di alimentari. Frequentato da una pittoresca clientela di bevitori, ricordava vagamente il G91, ma era più antico e meno turbolento. Mi fermai parecchie ore tanto da suscitare le simpatie del padrone, un uomo grosso e gentile. Quando capì che la sbornia mi stava avvolgendo come un lenzuolo, ogni tanto spariva nel retro e tornava porgendomi una scaglia di formaggio grana.

[...]

Poco tempo fa sono stato invitato da una libreria di Predazzo a presentare il mio ultimo libro "Nel legno e nella pietra". Di proposito ho voluto recarmi lassù con qualche ora di anticipo per cercare il bar Trento. Volevo trascorrere qualche ora tra i ricordi di quel luogo e di quel tempo. Ma non riuscivo a capire dove fosse. In un'osteria ho chiesto a gente anziana se potevano indicarmi almeno una traccia.
«Non c'è più il bar Trento - mi ha risposto un signore sui settant'anni - se vuole l'accompagno dove si trovava, è qui vicino.» Infatti, dopo nemmeno duecento metri, vagamente riconobbi la via in leggera discesa laterale alla piazza. «Lì era il bar Trento» disse la mia guida puntando il dito verso una moderna costruzione a vetri scuri.

Guardai attentamente.

Era una banca.

Nessun commento: