Ippovia del Trentino Occidentale

[NB: un blog intitolato "Lagorai" non può non parlare di sta cosa :)]




Ippovia del Trentino OccidentaleForse è una mia impressione; forse un caso, o una coincidenza: ultimamente scelgo spesso itinerari dove la segnaletica SAT è nuova di pacca
[dietro i cartelli, impresso, si trova la scritta "SAT 20**" con appunto l'anno di stampa] [stampa? massì...o quel che è]



Contemporaneamente sono apparsi nuovi loghi.
Talvolta sull'angolino rosso opposto alla freccia, talvolta [come nel caso in immagine] direttamente sul "bianco"


Girando il Trentino orientale [anzi, libera associazione di idee off topic: c'è l'orso in Vezzena!] questo simbolo si incontra spesso.


Era da anni che ne sentivo parlare, il progetto ha impiegato qualche tempo a prendere forma definitivamente: vivendo di contributi pubblici, non c'erano dubbi.


Ci sarebbe anche un sito dedicato, che al momento è poco più di una facciata di rappresentanza. Sul web le altre fonti sono ancora scarse e frammentarie, ma in Valsugana inizia a girare - a tonnellate - la brochure.

In rete disperavo di trovarla, invece grazie a Girovagandointrentino eccola qua [clicca sull'immagine sotto per aprire il .pdf]






Finora cavalli in giro ne ho visti pochini, a dir la verità: non più del solito.
Certo, l'idea è buona [ma non ho ancora abbastanza elementi per giudicare il modo in cui è stata sviluppata], di sicuro il target non sono le grandi masse. Da giovane pensavo che i cavalieri fossero una casta abbastanza facoltosa...e spocchiosa. Poi ne ho conosciuti alcuni/e e ho potuto ricredermi [certo, zent poreta no i è]


Difficilmente l'ippovia del T.O. avvicinerà molta gente alla cultura delle cime [e della fatica], ma credo sia altro un piccolo mattone per combattere lo spopolamento della montagna.






5 commenti:

Franz Mosco ha detto...

bersn, li hai visti i sentieri dopo passati i cavalli? ne hai mai fatto uno dopo passata la translagorai, per esempio? Un fiume di palta.

Certo, meglio il cavallo del quad..

Si ok, no me va ben negot :P

Anonimo ha detto...

confermo quando detto da francesca. Se il terreno è umido una processione di cavalieri sfascia *letteralmente tutto* e il sentiero diventa una trincea di pantano. Visto con i miei occhi. Anzi anche un ponticello di legno è stato seriamente danneggiato dal passaggio dei cavalli coi loro zoccoli.

Ma al di là di questo, a me non convince proprio il progetto in sè: molte malghe del Lagorai sono state ristrutturate con la scusa dell'ippovia, e grazie ai finanziamenti pubblici, trasformate in "maneggi" (alcune con le solite plafoniere da garage di supermercato, l'antenna satellitare sul tetto eccetera). Ma perché? La malga è una malga, non un maneggio, lo stallone di Malga Conseria è diventata una fila di stanzette tipo albergo per i "cavalieri". Si snatura tutto ma per cosa? Per 4 gatti che vanno a cavallo? Per quale indotto economico e di chi?

Bersn ha detto...

In effetti lasciano un cesso.

In effetti l'idea è "squisitamente" turistica, quindi legata al vil denaro.

Sempre meglio delle moto da cross però...

Anonimo ha detto...

Eh, sì miei cari. meglio i cavalli dei quad o del motocross. E'verissimo che i sentieri dove passano non sono più quelli di prima. Alla "palta" io aggiungerei i "carantani" o "carobole" (dipende da quale dialetto parliamo....). Di fare slalom in mezzo alle deiezioni dei cavalli non ne ho una gran voglia.

Sull'indotto posso dirvi che dove già esiste un rifugio, ristorante, qualcosa di preesistente,non si può che essere contenti. E' qualcosa in più che arriva. Condivido quando parlate di vecchie malghe o ricoveri riadattati. Qui comincia la pochezza. Il progetto non è completo. Mi va benissimo la riadattazione alle nuove "mode". Ma con precisi standard e "paletti" da fissare, proprio per non snaturare i luoghi. Che poi i "cavalieri" lascino un cesso non dipende tanto dai cavalli, poveracci, ma dalla maleducazione di quegli animali che devono portarsi sulla schiena per farli tanto divertire...

Bersn ha detto...

Sono d'accordo...

ps. da me la cacca del cavallo si chiama coccoi o fighi de caval