Peter Hoeg - I quasi adatti

Confesso: leggerlo [e finirlo] è stata un fatica immensa, e varie volte son stato sul punto di passare ad altro. Soprattutto la scrittura, l'ho trovata poco scorrevole, farraginosa.

Un rapido controllo delle recensioni sul web ha dato i soliti esiti scontati ed estremi: chi lo incensa contro chi ha fatto fatica a finirlo o si è fermato dopo poche pagine. Io appartengo al secondo gruppo e non mi sentirei di consigliare il romanzo a nessuno.



I temi però sono molto profondi: filosofia, infanzia, diversità, repressione da parte degli adulti...





Risveglio di primavera e migrazioni in Alto Adige: A terra


Nella foto:

Piviere tortolino, che nome simpatico!




Tratto da "Risveglio di primavera e migrazioni in Alto Adige: A terra"






Dj Zero

[immagine tratta da www.chiaranocentini.it]



Ieri sera son andato a cena con TW, Zero ed altre persone: autista il primo.

Non che non lo sapessi già, ma ho scoperto che si fa i cd per l'autoradio mixando musica "normale" con rumori naturalistici.



La scaletta [a memoria] di ieri sera:

  1. "One" degli U2, un classico sbregamudanda*
  2. una vecchia dei Beatles, Eleanor Rigby [sperando di scriverlo giusto]
  3. 8 [otto!] minuti di scroscio di pioggia
  4. Dame en pom [dei mitici Teroldeg Stones, ora Articolo Trentino]
  5. una roba punkrock che non mi son fidato a chiedergli cos'era
  6. canto di uccellini
  7. "Riprendere Berlino" - Afterhours
  8. canto di gallo cedrone [me l'ha detto lui, a me sembrava una grattarola][no dai scherzo, l'avevo riconosciuto]


* grattarola = grattugia
* sbregamudanda = vi lascio interpretare liberamente eheheh



Konrad Lorenz - E l'uomo incontrò il cane

Il padre della moderna etologia: quasi un mito.



Devo però - a malincuore - ammettere che "E l'uomo incontrò il cane" non mi ha entusiasmato: è un agile libretto, interessante certo, dedicato al rapporto dell'autore con i cani.






Vengono analizzate situazioni comuni e comportamenti canini; vengono sfatati falsi miti e pregiudizi...solo che, non lo so, le argomentazioni a volte mi sono sembrata poco convinventi, ecco.



...probabilmente sono io che faccio il difficile :)


[nella foto, K. Lorenz tallonato dai suoi collaboratori]



Google compie 10 anni!



Due [magari tre] pensieri:



  1. prima di lui usavo Hotbot [andate a vedervi la grafica, è tutto dire...]
  2. cazzarola son già passati dieci anni???
  3. quelli di Google poco tempo fa si son comprati anche Blogspot: il servizio è gratuito e di buona qualità...e poi se non ricordo male nel disclaimer, al momento della sottoscrizione, c'era scritto in piccolo di NON parlare minimamente male del padrone di casa :)

Bramiti

[foto tatta da balinello.blogspot.com]


Stasera il parco di Paneveggio [dove non si fa molta fatica a trovare i cervi: son in un recinto di fianco alla strada] organizza delle uscite seralnotturne al bramito dei cervi in amore.



Replica prevista per venerdì prossimo, 3 ottobre.


Fantastico, se non fosse che mi assale il dubbio: è a numero chiuso o si trova su mezzo mondo? E' richiesta una minima preparazione fisica o è aperto a tutti?


L'idea è valida, ma la mia paura è che: natura, bosco, buio pesto, siam lì in gruppo a sentir bramire e capita che:


Lei: "A' Spartaco, senti 'sti cornutoni! Anvedi, stanno a russà più forte de te!"

Lui: "Ao c'hai raggione! Namo va, che c'ho ffame. M'è venuta voja de magnà"

Lei: "Se famo polenta e spezzatino! De cervo!"



30 km di trincee

[pannello esplicativo dell'attività di recupero delle trincee sulla dorsale Panarotta - Fravort/Gronlait - Sasso Rosso/Rotto - Portela - Sette Selle/Slimber]


[ebbene si, torno a parlare di valle dei Mocheni]






Prima guerra mondiale: il Lagorai è teatro di guerra di posizione, logoranti giornate passate in trincea.

Un progetto di recupero finanziato dall'Unione Europea ci ha restituito circa 30 km di fortificazioni, manufatti, scavi.


Notevole.



Il biologico in Trentino





Dalla stessa fonte dei .pdf sulle malghe, anche questo documento scaricabile sulle colture biologiche in provincia.






Duel




Ebbene si. Anche io e Lentiggini abbiamo vissuto il nostro Duel.

Non proprio con un TIR e non proprio su asfalto...


...bensì su una strada forestale che attraversava un pascolo, percorsa agevolmente all'andata e impraticabile [con deviazione obbligata] al ritorno.



La causa la vedete sotto...trattore all'opera. Magari vedendoci arrivare si sarebbe anche fermato...ma voi vi sareste fidati a passare?



Richard Matheson - Duel e altri racconti

Non è Asimov, non è Bradbury, né Gibson: Matheson è comunque un onesto scrittore di fantascienza. Pura sci-fi anni '50, con marziani, venusiane e buffe macchine del tempo a testimoniare la paura dell'ignoto: già il 1997 è considerato futuro remoto.

Alcuni racconti sono interessanti. Da "Duel" è stato tratto il celebre film di Spielberg: la storia del duello stradale tra un automobilista e un misterioso e inquietante TIR.




Malghe

[foto di Oppholdsvaer/Flickr]




Visto che ne stanno parlando alcuni dei miei blog preferiti [questo, questo, questo...] [per inciso: hanno ragione: un mondo millenario e radicato come la pastorizia, è triste che si riduca ad una giostra ad uso turistico...], ci metto un contributo anch'io.


Piccino come contributo, sotto forma di link ad un [bel] lavoro di catalogazione intitolato "Malghe da Formaggio" ad oper Pecile-Faggiani-altri.


Diviso in quattro pdf tutti scaricabili: cover, introduzione [molto ben fatta, testi e foto su come si fa il formaggio e altre cose interessantissime], malghe dal C1 al C6 e dal C7 al C11.




[i "C#", per chi non fosse trentino, sono i Comprensori, una sorta di comunità montana/valliva][da anni li vogliono chiudere, ma è una storia lunga, non andiamo fuori discorso]




Incazzature...




Leggetevi questa notizia ed anche l'informazione riportata successivamente [sempre sul sito dell'Adige]

Leggetevi anche i commenti - sempre tutti anonimi - delle cosiddette "persone qualunque". Alcuni ragionevoli, altri banali, altri stupidi. Chi incolpa gli stranieri, chi li difende [si pensa sempre che un trentino non sia capace di far del male alle bestie...però a me suona strano che le uniche bestie torturate fossero quelle destinate ad un'esposizione bovina]. Chi la butta sulla religione. Chi si attacca e sputtana a vicenda.


Se quanto letto dal giornale verrà poi confermato da altre fonti, davvero mi viene da pensare che il Trentino non sia l'Eden che crediamo; come commenta un lettore: "Al di là di un fatto così vergognoso mi fa piangere questa visione del Trentino. Il Trentino è una regione come le altre. Non è la terra delle fate e degli gnomi dei boschi"


Sono disgustato.



ps. se leggete i commenti noterete anche una marea di errori d'ortografia...roba da medioevo



...disappunto...



Ho capito da anni come qualsiasi [bel] sentiero che colleghi alcuni baiti alla strada abbia la sorte segnata. Questione di tempo.


Arriverà il momento che le ruspe lo spianeranno e allargheranno, magari con la scusa di metterlo in sicurezza proprio per gli escursionisti, di fatto trasformandolo in una strada forestale utilizzata dai proprietari per accedere alle baite senza fatica. Dai cacciatori, per scopi diversi. Dai turisti comodi*, magari in barba al divieto forestale.

Un bel mucchio di macchine.

Sempre che poi resti strada bianca: tante volte dopo poco tempo ho visto arrivare l'asfalto.






[foto scattata ieri, tra le Cinque Valli ed il laghetto delle Prese - Lagorai]


comodi = in dialetto trentino si dice che uno è comodo quando non ha voglia di far la minima fatica


...e delusioni.


[cliccate pure sulla foto per ingrandirla a dovere]




Vedete, nella foto, quella macchia verde? E' quello che resta del lago delle Carezze, che si sta intorbando.

Ci ero passato anni fa ed i laghi erano addirittura due [così come segnalato dalle mappe]



Peccato.





[qui trovate varie foto]


Ancora su Corona



Per chi avesse letto i racconti di Mauro Corona e fosse curioso riguardo alla Val Zemola, al Duranno, ad Erto, qui [inseriti in una pagina più estesa] trova la possibilità di scaricare alcuni pdf ad opera di Sergio Poletto.



Super Size Me!



Super Size Me - di Morgan Spurlock [2004]


Non proprio un film, più un documentario, ai suoi tempi aveva fatto scalpore. Negli U.S.A. ultimamente si querelano per qualsiasi cosa; l'autore prende spunto dalla denuncia di un gruppo di tripponi contro McD****** per averli resi obesi.


Spurlock, in più che buona forma fisica, si sottopone a visite ed esami medici per certificarlo. Poi, per 30 lunghi giorni, gira gli Stati Uniti facendo colazione-pranzo-cena sempre nella stessa catena di fast food [e se possibile prendendo sempre il menù più calorico]


Risultato? Non ci vuole un dietologo per immaginarlo: colesterolo, trigliceridi e panza in rapido aumento.



Intervallate con la vicenda personale vediamo interviste, fatti di cronaca, analisi sociale e anche qualche forzatura narrativa e qualche scivolata nella retorica più facile.




Ad ogni modo consiglio di guardarlo. Con occhio critico, ma guardatelo [c'è in dvd]







Dei delle montagne...

O Dei delle montagne, ascoltate questa mia richiesta.


Vi chiedo, in questo week-end, di dare ospitalità nelle vostre terre al sole, e di tener lontane le nuvole.

Basterebbe almeno un giorno su due.

Grazie.


Carla Corradi - A chi spara il cacciatore?

Una lettera su "L'Adige" di stamattina [segnalatami da Misty] mi ha convinto a recensire questo libro, nonostante lo abbia letto un po' di mesi fa.


Lettura di qualche mesetto fa si diceva: una psicologa di Pergine è entrata in un gruppo di cacciatori [accompagnandoli anche a caccia ed in altri contesti sociali] per studiarne le dinamiche.

Il movimento, prettamente maschile, è di difficile catalogazione: raccoglie infatti persone da tutte le classi sociali ed è composto anche da giovani.

L'autrice oltre al giudizio personale si aiuta con sondaggi, analisi di disegni e valutazione delle macchie di Rorschach: ne viene fuori, strucca strucca, che i cacciatori han tutti qualche problema psicologico irrisolto.

Interessante la lettura che viene data e l'analisi di quella che tende a diventare, più che una passione, una vera e propria mania.



Altri testi interessanti [che mi riprometto di leggere]




Questo è il testo pubblicato sul giornale di oggi [la foto è mia, Vigolana, ottobre 2007]:




"Ringrazio i cacciatori per lo spettacolo in Vigolana
Volevo ringraziare quei cinque bravi cacciatori di Bosentino che la mattina dell'11 settembre hanno rovinato la mia giornata e quella dei miei figli, uccidendo lo splendido camoscio che tanta confidenza aveva dato alla gente che saliva lungo il sentiero della Vigolana. Ringrazio in particolare l'esperto e rettore Mauro Sottopietra e il cacciatore Renato Biasioni per le bestemmie e le parolacce nella ricerca dell'animale morto, per averlo trascinato lungo il sentiero, sporcandolo con una scia di sangue, per le bellissime foto fatte alla presenza della gente che andava tranquilla in montagna. Se è questa la caccia che l'Associazione cacciatori e il suo presidente vogliono propagandare, che Dio ce ne liberi.

M.M. - Vattaro"

Altre due curiosità

...non strettamente legate alla montagna.



Oltre al flop di Manifesta 7 [dicono che ci siano più guide/installatori/addetti ai lavori che visitatori][dicono che soprattutto a Rovereto, città peraltro più attenta di altre realtà trentine all'arte, l'installazione stia andando deserta...] [anzi, testimonianza di un'amica lagarina: "è aperta 24/h su 24 ma la sera tardi fa la guardia un povero extracomunitario che fan dormire lì su una brandina"]...


...si diceva, oltre a M-7 ci sarebbe un'altra iniziativa che guardo con occhio scettico [ma daltronde io di arte non ci capisco]: The rocky mountain people show.


Carina la brochure [la piana di Caldenave, quella si è un'opera d'arte] ma i contenuti mi sembran

a - opinabili e
b - poco inerenti la montagna.


Ma, ripeto, io di arte non ci capisco.



Invece, dall'alto della mia ignoranza, ho trovato carino questo filmato.



Meridiane e riviste

meridianaUna goccia nel mare di Flickr, ecco un set dedicato a meridiane fotografate in giro per il Trentino-Alto Adige [più Sudtirol che Trentino, per la verità]





In secondo luogo, ma - ehm! - fuori argomento rispetto alla prima parte del post, ecco la possibilità di leggersi alcuni articoli della rivista "L'Alpe": l'idea che mi son fatto è che sia lievemente poco fruibile dalle masse, ma che gran belle foto!





I fogli dell'orso


orso pnabUna newsletter sull'orso a cura degli esperti del PNAB




La sto segnalando prima ancora di iscrivermi...provvedo ora






Che magnata!



Vi consiglio questo: Sussidiario di cucina trentina

[anche scaricabile, .pdf di circa 2,4 MB]








Io sono reduce da una cena a casa dei miei dove ho mangiato varie cosette tra cui il mitico smacafam abbinato a questi qua sotto [concorderete che mix di questo tipo sono potenzialmente intasanti per il fegato :) ]







Mauro Corona a TN!

Stamattina in giro per lavoro mi son visto arrivare in lontananza un bandanone da cui uscivano in ogni direzione capelli grigioneri; una maglietta nera con le manichette tagliate, un paio di scarpe robuste...


...eh si: Mauro Corona.


Camminava a fianco della figlia [che gli assomiglia parecchio e che frequenta l'Uni qua da noi]









Windsurf!

windsurf a caldonazzo

Immaginatevi: uscite dal lavoro smarronatissimi, verso le 1730 arrivate al lago, più che altro per non doversi rinchiudere nuovamente dentro quattro mura [non subito, almeno] e...un vento freddo della madonna.

Fret bec.

[Freddo "becco"= freddo particolarmente aggressivo]


Gente poca, meglio così.
In compenso si è concentrata sulle rive una tribù di windsurfisti.

Certo, scordatevi i surfisti di Point Break, vabbè...però questi sono la versione nostrana e semplicemente per questo mi ispirano simpatia.

Il più ganzo di tutti era questo signore 55-60enne in muta intera di neoprene e capello platinato...quando sono arrivato era già a riva che parlava di venti e maree, al che penseresti che è più dedito ai ricordi che all'azione: ma quando è entrato in acqua volava.


[Credo ben, col vento che c'era!]


Uffauffauffa


Sono le 20.02: guardo fuori dalla finestra e vedo questo.






Il fresco al mattino, il cambio obbligatorio di guardaroba, la ricomparsa degli studenti pecoroni, l'aumento del traffico sono tutti segnali della fine dell'estate/arrivo dell'autunno che riesco a sopportare...ma il buio ad ora di cena, bè, è dura.

Laura Zigman - Il teorema della mucca nuova

Signore e signori, tento di allargare i miei orizzonti.


Questo è un libro scritto da una donna per le donne: pensavo che leggerlo mi avrebbe aiutato a capire l'altra metà del mondo.


In realtà, si e no.




Ecco a voi un breve riassunto, imitando lo stile del mio amico Zero:

parla di una tizia che viene mollata da uno per cui si era presa una cotta.
Lei [giustamente] soffre, dimagrisce, fuma, va in analisi, insomma sta cosa la metabolizza proprio con difficoltà.


Dopo mesi e mesi - anni - ancora non le è passata: arriva a scriverci un libro basato sulla teoria che l'uomo è infedele per natura e cerca partner sempre nuove, più giovani, più belle.



A parte che ha ragione, ho fatto fatica a finir di leggerlo.

Operation: cover

Operazion: cuerta


Stanotte mi sa proprio che ricomincerò a dormire con la coperta di lana.
Quella fina fina, per quello.

Ma sempre di lana si parla, cazzarola :(

Ibis eremita

[ibis eremiti: foto recuperata da un sito sull'Alto Adige che sarei ben lieto di citare, se solo ricordassi il nome...ehm...]


Vabbè...buon week-end piovoso a tutti!

Notizie di oggi da l'Adige




Pilone si abbatte sulla nuova ovovia

L'orso stavolta ha inseguito il ciclista
Ales Salvadori stava scendendo in bici da Passo Daone: "Cosa mi sarebbe potuto succedere se invece che in discesa mi fossi ritrovato l'orso alle spalle in salita? O, peggio, se fossi stato con gli skiroll?»


Petizione OSM


http://firmiamo.it/liberazionedatigeografici

[ecco un esempio della Val di Fiemme OSM]




[inspired by Agh]









data="http://firmiamo.it/flash/46860black.swf" width="468" height="60"
id="flaMovie">




Sign for Liberazione dei dati geografici


Stagione venatoria

Senza star qua a scrivere le solite cose sulla caccia, che tanto poi non cambia mai niente, leggetevi i due articolotti qua sotto, riprodotti dal sito de "L'Adige".

Mi permetto di fornirvi la mia - personale - chiave di lettura. [Mi piacerebbe avere le vostre]

[si ringrazia ladige.it]






Chiave di lettura: per mesi l'uomo è salito in jeep, quad o moto fino alle zone di pastura. Le bestie si erano abituate a bazzicare quei siti, dove si trovava sale e mais nonostante i rigori dell'inverno; forse si erano abituate anche alla presenza e agli odori degli umani.
Come ogni mattina eran uscite dai ricoveri notturni per una comoda colazione, quand'ecco - BANG! BANG! BANG! - cavolo, era il primo giorno di caccia.

[Aggiungerei che non avevo idea che i camosci scendessero fino alla quota dei vigneti, vedi foto]








Chiave di lettura: la cosa più spassosa - a parte l'intervista nel riquadro azzurro - è ""allo zio [il presunto colpevole, ndB] del vicesindaco verrà probabilmente comminata una multa di qualche centinaio di euro e sospeso il permesso per alcuni mesi.""

Quanti mesi? Magari 12? Così il prossimo autunno questo può tornare in pista...


[Aggiungerei che multe mi par di capire che ne han date parecchie...ma i cacciatori moderni sono etici, seguono le regole, a sentir loro]


Salvalarte



Se per caso vi capita di uscire di regione in bici...


"Big Bang reloaded"




Ermellino in Val Campelle



Ermellino in Val Campelle

[non conosco l'autore delle foto, comunque complimenti!]


Passo della Croccola [val di Cembra]


[tratto da un articolo - un po' vecchiotto - di Questotrentino]



“” Triste la leggenda dalla quale trae origine il toponimo Croccola: si racconta che un feroce orso abbia assalito in quei boschi una donna, staccandole la testa (croccola). L'accadimento, probabilmente fantastico, è stato sinteticamente inciso in una vecchissima pietra di porfido una volta posta in bella vista nello stretto crocicchio ora diventato molto più largo “”




[Ancora una leggenda poco ambientalista...vi ricorda per caso quelle del Vanoi?]


100




100° post per Lagorai!



[e voi giustamente direte: Embè?]





[Colgo l'occasione per invitarvi a votare nei due sondaggi qui a fianco]


Karen Berger - Trekking. Organizzazione, abbigliamento, terreni, sicurezza, equipaggiamento




Semplicemente, la miglior guida sul trekking che abbia letto finora.

Completa in tutti gli aspetti. Per rendervi l'idea, questa è "from biblio", ma sarei tentato di comprarla per averla sempre a casa.

Bè, si fa per dire, son sempre 18 euro da spendere in milllllle altre maniere; però già il fatto che ci abbia pensato...


Demenziale

Questa ormai la conoscete tutti: la mummia del Similaun.

Ricordo che Andrea Castelli appena scoperta l'aveva soprannominata "Gunz"; poi ha prevalso "Ötzi".




L'eccezionale ritrovamento è custodito con tutte le cure a Bolzano; studiosi si affollano per poter trarre dal reperto [e dalle suppellettili, attrezzi, vestiti rinvenuti vicino] più informazioni possibili.


L'uomo, pastore/cacciatore, circa 5000 anni fa venne assassinato: il ghiaccio lo ha conservato fino ad ora.
Un mistero incredibile e affascinante per la scienza moderna.



Bè, volete sapere?

Non è solo la scienza ad occuparsene.
Wikipedia si conferma per quella che è, cioè una fenomenale enciclopedia da prender sempre col beneficio d'inventario.

Nella pagina dedicata trovano spazio anche le tesi sulla maledizione di Otzi e sui suoi tatuaggi [e si finisce a parlare di Brad Pitt]...




Comunque, passi.
Ora - sempre su internet - sono venuto a sapere che:


""C'era una volta - circa 5000 anni fa - un cacciatore. Il cacciatore poteva lontanamente immaginare d'essere ritrovato migliaia d'anni dopo, e di essere conosciuto da tutto il mondo con il nome di "Ötzi". Il suo vero nome era Fritz.
La sua tribù, i Frozen, aveva scoperto le bellezze dell'Alto Adige, terra che elesse a propria dimora, per il clima mite e la varietà dell'ambiente naturale""


Ovvero come NON spiegare la storia ai bambini.

C'è anche il gioco, se volete cimentarvi.




Che tristezza



Post off topic, se si considera questo un blog di montagna, ma per me importante.


Probabilmente saprete del suicidio di Kurt Cobain, ormai 14 anni fa.


Qualunque sia la propria opinione a riguardo, penso che un gesto così estremo vada sempre rispettato.



Vedo però che c'è sempre qualcuno che cerca di far soldi sulla pelle degli altri [non mi riferisco ovviamente a Flickr nè a chi ha pubblicato le foto ma a chi vende i pupazzetti]

Immagine 1

Immagine 2



Domenica piovosa



Tre cosette della cui visione si può tranquillamente fare a meno, ma magari in una grigia domenica ...



Già che scrivo, vi segnalo un bel blog "montanaro" e soprattutto il sondaggio: "Quale catena montuosa trentina vi piace di più?" [inutile che vi dica per cosa ho votato]


Fattorie didattiche






Avete figli? Che magari scassano le balle perchè son troppo vivaci, sempre chiusi in un appartamento cittadino.....e che per giunta quella volta che avete provato a portarli in campagna son scappati terrorizzati dopo aver visto una lucertola?

O magari siete voi, che non vedete una mucca dai tempi del campo scout [e si parla del lontano 1971] quando invece i vostri nonni per vivere facevano i contadini?




Insomma, qua bisogna studiare un riavvicinamento soft alla natura e alle proprie radici.


Niente di meglio che una Fattoria Didattica, ovverosia una struttura agricola un po' plastificata [in quanto scolastica/turistica], dove però i gestori si prestano a farvi vedere come si vive dei prodotti della terra.

Lo fanno per passione più che per business [bè, per capirci, tutto ha un prezzo...adesso non ricordo più su quale sito avevo visto che mungere e bere il latte delle caprette costa tot, raccogliere uova tot, fare il formaggio tot...], con infinita pazienza [visto che il loro target va - presumo - dai 3 ai 10 anni] e competenza.


Spesso sono critico con le iniziative dell'APT; questa mi sembra buona.








Kurt Vonnegut



Vonnegut, americano di origine tedesca, combattè il nazismo in Europa, durante la II guerra mondiale. Imprigionato durante la battaglia delle Ardenne, assistette al terribile bombardamento di Dresda dall'interno di una grotta scavata sotto un mattatoio. Da questa terrificante esperienza nacque "Mattatoio n. 5 o La crociata dei bambini"; gran parte della sua produzione letteraria è incentrata su un connubio di vissuto autobiografico, satira antigovernativa e antibellica, riflessione sul stupidità e cattiveria umana.





Kurt Vonnegut - Madre Notte

Diario.
Dopoguerra.
Dicotomia: il bene contro il male.


Howard W. Campbell è stato catturato dagli israeliani e aspetta di affrontare un giusto processo per i crimini commessi durante l'Olocausto: propaganda nazista. Intanto scrive: affida la verità e le sue confessioni ad un diario.


Progredendo con la lettura di quest'opera stupenda, le convinzioni vacillano: il bene ed il male hanno contorni indefiniti, a volte intersecanti; le guerre hanno vincitori e vinti, o soltanto vinti? E ci sono conflitti giusti o sono tutti inesorabilmente sbagliati? Alcuni dicono che la guerra sia inevitabile, a torto? E la verità, siamo sicuri di saperla riconoscere?

Campbell era una spia? O come proclama lui, i suoi messaggi farneticanti ne nascondevano altri, utili alla causa degli Alleati? Ma allora dov’è finito il suo contatto, il suo reclutatore?

Un libro che ho apprezzato particolarmente, e mi sento di consigliare.



Kurt Vonnegut - Mattatoio n. 5 o La crociata dei bambini


Storia di Billy Pilgrim, ottico, sposato [senza amarla granchè] con una cicciona-americana media-pienadisoldi, americano medio a sua volta, non particolarmente sveglio, né coraggioso, né interessante. La sua vita cambia con il bombardamento di Dresda: tornato in patria non sarà più quello di prima


Avevo letto alcune recensioni del romanzo: per la maggior parte entusiastiche. Senza contare che il libro è un punto fermo dei giovani americani anni ‘70, ai livelli di quel che fu “Il giovane Holden” per i loro padri. Ciò mi ha creato grandi aspettative: forse è anche per questo che ne sono rimasto deluso.
Il messaggio antimilitarista è strisciante, non palese: ma si avverte forte tra le righe, ed è assolutamente condivisibile. Considerate poi l’importanza liberatoria di scriverlo, per KV.

Purtroppo il narrato invece mi sembra confuso, troppe linee che si intersecano, racconti e ricordi che si fondono e confondono. In più c’è il pianeta Trafalmadore ad ingarbugliare tutto...

Insomma: non me ne vogliate, ma “Mattatoio” mi ha lasciato perplesso.




A legger qui...



...forse io sono eccessivamente fazioso [in senso contrario, s'intende], ma a legger questo articolo sembrerebbe che il giornalista sia un simpatizzante...oppure che i cacciatori trentini stiano facendo un gran restyling della propria immagine pubblica, basti prendere ad esempio il loro sito ed il centro fauna alpina a Casteller


PS. se andate sul sito, date un'occhiata al logo, e ditemi che non è marketing mettere un cervo ed i monti in mezzo ad un cuore




[come al solito, cliccate sull'immagine per renderla decentemente leggibile]








Se lo dicono loro...








Circumlacuale



Ok, la ciclabile è bella, è affollata, rivitalizza il turismo sul lago.


Già che si è deciso di sacrificare i canneti, potevate farci anche qualche spiaggetta, di quelle raggiungibili solo a piedi o appunto in bici, del primo che ci arriva e gli altri se ne cerchino un’altra libera.
Però spazio non ce n'era: l’avete rosicchiato come potevate, e dove ne avanzava avete preferito fare piazzole di asfalto.


La gente ha comunque gradito, il via vai è aumentato; ai soliti verdi – preoccupati per l'ecosistema-lago – avete anche potuto dire "macchè danni ambientali, non avete che è arrivata anche una moretta codona dall’islanda?"


Ora vorreste chiudere l'anello lungo il lago: qualcuno direbbe quasi che si voglia stringere un cappio, per soffocare lo specchio d’acqua.

Io dico solo questo:

a] sono d'accordo, ma solo se avete il coraggio di toccare tutte le villette private sulla riva, che non si sa chi gli abbia dato il permesso di costruirle

b] siccome dubito lo farete, preferendo trovare soluzioni compromissorie [molto più costose], direi che più che inventarsi pedane e riempir sponde basterebbe far quel benedetto tunnel sotto Tenna [con Tecla], e la ciclabile metterla sugli spazi lasciati liberi dalla SP 47

E i vestiti dove li avranno nascosti?






Chrome



Di Firefox, quando è uscito, onestamente c'era bisogno: Explorer spadroneggiava il mercato [per i più disparati motivi] e pur avendo una lunga serie di lacune, mancava un'alternativa forte.

[Opera non è mai riuscito a decollare]


Ora esce in beta il browser di Google: un lancio un po' in sordina, dopo che alcune info erano trapelate inaspettatamente.



L'ho installato e provato: giudizio sospeso.
Per ora non è niente di che [considerando che le idee son sempre quelle e gli sviluppatori se le rubano a vicenda], ma credo che aggiungeranno funzioni su funzioni molto presto.

Ovviamente sarà Google oriented, il che è un bene e un male.

Staremo a vedere.


Il sapone [Colomba] distrugge le foreste?







Acque dolci



Si lavora fino alle 5: è ancora caldo: quindi si scappa e in meno di mezz'ora ci si trova al lago, come si è sempre fatto, fin da quando si era piccoli e si veniva con le mamme e il salvagente.

Non tutti riescono ad esserci [chi fa turni di notte, chi chiude alle 8 il negozio...ma c'è anche chi finisce alle 4 o ha l'estate libera, mannaggia a loro]; per cui la cosa si traduce in una specie di tribù variabile, spezzettata in gruppetti.


[Sotto parlerò di come siamo cambiati - e cresciuti, per [s]fortuna. Prima mi limiterò a parlare di...oggi.]



Ok il discorso dei gruppi, amici, chiacchiere etc; io che son orso avevo voglia di star un po' per conto mio e nuotare, per cui mi son scelto un posticino tranquillo sotto gli ultimi raggi del sole [visto, come si accorciano le giornate?]



17.30, un veloce cambio-col-metodo-dell-asciugamano, poca gente, poco sole, qualche anatra giovane, cigni, al largo un paio di kayak ed il dragon boat che si allena; ma i remi sono svogliati: la stagione è finita anche per loro.
Acqua dignitosamente tiepida, nonostante il temporalone di ieri sera, ma un po' sporca//maleodorante. Vabbè, che tanto ormai ci siam fatti gli anticorpi da anni.


Una bella nuotata lunga, e poi il piacere di vedere una tipa in topless fare yoga sul prato [ecco, l'ho detto, ora Lentiggini mi "mangerà"][la foto è di repertorio, ovviamente]





Ma passiamo in modalità "amarcord" :)



La Sodoma e Gomorra del Trentino[la foto si intitola "La Sodoma e Gomorra del Trentino" by Anghelika/Flickr ed è postata in piccole dimensioni volutamente, perchè andiate a vedervela sulla pagina ufficiale: tra l'altro viene data anche la spiegazione del titolo][che non ho scelto a caso...vedi sotto]






Come fare a condensare anni di ricordi in un mezzo post? Impossibile.

Prima pensavo a com'era il lago da piccoli, a come lo abbiamo vissuto da adolescenti stupidi, a come iniziando a lavorare sono cambiate le abitudini, le possibilità e gli amici.


A quella volta che Zero è stato morso da un cigno, che ridere...a quella sera che mi hanno buttato in acqua vestito, dopo una cena [amici amici ma....tracchete][lì han riso gli altri].
A quando mi hanno fregato il costume; alle olandesine che finivano sempre tra le braccia dei più bulli. A quanti gettoni ho lasciato dentro ai videogiochi alle Barche. A che bello che è andare in spiaggia sotto una nevicata in inverno con la fiamma del momento...e a come poi con le donne un po' di romanticismo paghi alti dividendi.


Ne riparleremo :)

Trova le differenze........









Green love!

Un video sexxxxy da Greenpeace [con un messaggio serio]: chi non lo guarda è un essere grigio!







Le mie quattro case - Mario Rigoni Stern



Era un paese di montagna, dico era perché nel 1916 la guerra lo ha prima incendiato e poi distrutto e raso al suolo; e anche se tra il 1919 e il 1922 è stato ricostruito, ora non è più quello. La mia casa, la casa dove non sono nato, e che gli antenati avevano costruito cinque secoli fa, era al centro del paese e faceva angolo con una strada che collegava le contrade a nord con la piazza.

Quel luogo urbano era conosciuto da tutti come Kantàun vun Stern, l'Angolo degli Stern. Sulla piazza c'era la chiesa tutta in pietra viva in stile gotico-alpino e anche questa venne distrutta per farne una più grande agli inizi dell’Ottocento; davanti alla chiesa c’era il cimitero e poi un fosso dove correva il Pâch; al di qua del fosso continuava la piazza dove si tenevano il mercato e le due grandi fiere di primavera e d’autunno per l’inizio e la fine dell’alpeggio. Dietro il Kantàun vun Stern un altro torrentello, il Pâchelle, si perdeva nell’Hûmmel-loch, Buco del cielo.

Sulla piazza del mercato c’era una bellissima fontana di disegno settecentesco: tre gradini su base ottagonale sostenevano una grande vasca monolitica dove zampillava un’acqua purissima e freschissima; otto colonne tuscaniche sostenevano un tetto in pietra a forma di pagoda; due panche in marmo lavorato nel semiarco del muro attorno alla fontana, a protezione verso il Pâch e il Grabo raccoglievano a sera i ragazzi e le ragazze innamorati; durante il giorno le donne venivano ad attingere l’acqua e gli uomini ad abbeverare i cavalli: qui nascevano gli amori.

Tutto questo ricordo nel mio non vissuto prima, per i racconti che mi facevano la zia di mio nonno e mia madre. Anche mio padre mi raccontava di questo antico borgo e della casa degli avi; ma il suo ricordo era accidentale perché il suo lavoro e sua indole lo portavano verso altri interessi, e un po’ si vergognava di suo nonno e di altri familiari che erano stati funzionari dell’imperiale e regio governo asburgico.

La casa non era grande perché tra le prime in muratura costruite dopo quelle in tronchi, bruciate nel 1447 dai soldati di Sigismondo d’Austria. Le stanze erano basse, con il soffitto in legno, tranne al piano terreno che era in pietre e a volta. Sopra i tre piani il tetto era molto ripido, coperto di scandole e senza camini. Ai piano terra c’era la stuba che guardava a mezzogiorno, verso la piazza; era tutta foderata di tavole,con panche, un cassone con i documenti di famiglia, un camino e una Madonna di scuola marchigiana dipinta su tela; i lumi ad olio erano due. L'altra stanza affiancata a questa era detta dunkel, scura, perché aveva solo una finestrella alta; qui venivano raccolti i manufatti e i prodotti che i miei commerciavano tra montagna e pianura e tra pianura e montagna. La vecchia amia Marietta mi raccontava di cataste di pezze di lino e di mezzalana che venivano tessute dalle donne dei contado; e di mulinelli, aspi, arcolai, secchi di legno, fasce per il formaggio lavorati dagli artigiani: prodotti che i miei raccoglievano e commerciavano con Padova; e di orci di vino e di olio, sacchi di sale che portavano su dalla pianura a dorso di mulo per mulattiere impervie.

In corrispondenza della stuba, sul retro della casa, c'era la cucina: tutta nera, con il pavimento di Ston-platten, tavole di pietra rosso ammonitico; i secchi di rame appesi al soffitto a volta, i bronzi e le olle sugli scaffali, una grande tavola pesante in abete, il focolare, sgabelli e panche, sedie impagliate per i vecchi e le donne, e, appese alla cappa del camino, le otto lucernette per le otto camere. Dalla cucina una porta dava sul cortile selciato.

L'altra stanza a piano terra era adibita a magazzino-deposito per gli oggetti di uso comune per la famiglia e per il lavoro. Tra la stuba e la dunkel una scala in legno saliva ai piani superiori dove quattro e poi altre quattro camere davano riposo e amore. Ma, ripeto, queste camere erano piuttosto basse e anche un ragazzo, alzando un braccio, poteva sfiorare le travi del soffitto.

Le mura spesse, le finestre piccole, il legno usato senza parsimonia nei rivestimenti interni, il tetto ripido di scandole, riparavano bene la casa dai rigori invernali, che da noi sono sempre intensi e lunghi. Il riscaldamento era centrale: ossia i due camini che passavano nel centro della casa, e che funzionavano ininterrottamente, facevano anche da parete irradiante in ogni camera. Sopra, nell’ampia soffitta, le faville venivano spente all’uscita della camera fumaria da una pénna, cesta di vimini intonacata di creta: il fumo si spandeva nel vuoto e quello in soprappiù per degli sfiati in pietra fuoriusciva sotto lo sporto. lo questa maniera sopra le stanze c’era sempre un cuscino d’aria calda, le strutture del tetto venivano conservate dal fumo e la neve lentamente veniva sciolta.

Dietro la casa, oltre il cortile, c’erano le stalle per i cavalli e i muli, il deposito dei finimenti e dei basti, il fienile e un deposito per la legna, le patate, le granaglie e le farine.
Di questa mia casa dove non sono nato sono rimaste ora solamente queste parole e la Madonna dipinta su tela che mio nonno, in quel maggio del 1916, riuscì a salvare tra gli incendi e le esplosioni.

Ricostruirono anche la casa più grande e moderna che nel 1910 il nonno volle a meno di cento metri dalla vecchia: ed è qui che sono nato. Una casa di mezzo tra l’antico e il nuovo. C’erano sì i secchi di rame ma anche l’acquaio con il rubinetto, sì i bronzi e le olle per il focolare ma anche le pentole per la cucina economica raccolte in una credenza in noce; e la luce elettrica, i cessi interni. La stuba, ora stua, aveva un forno in cotto, un canapè, una pendola, una tavola grande in noce massiccio, sedie con il fondo di paglia colorata e sedie “viennesi”, una credenza a vetri per i servizi da tavola, una oleografia che rappresentava Gesù seguito dagli apostoli che attraversavano un campo di frumento, fotografie di bisnonni, di parenti morti in guerra e di altri parenti emigrati negli Stati Uniti e in Australia.

D'inverno, ogni domenica sera, era qui che si riunivano le donne e i ragazzi del parentado per giocare a tombola, e la prozia faceva per tutti il dolce vino brulè con la cannella. Il mio angolo serale, però, era il focolare della cucina: era qui che mi asciugavo i vestiti e le scarpe dopo aver passato il pomeriggio a giocare nella neve. Mi divertivo a battere sui tizzoni per vedere le faville salire a gruppi fitti fitti su per il camino a cuocere le patate sono la cenere, o ad ascoltare le storie che mi raccontavano i famigli.

Ma quando divenni più grande scopersi la soffitta; che era ampia come tutta la casa, alta, con grandi capriate di travi d’abete messe a incastri con grande maestria e che creavano nello spazio vuoti e pieni che mi affascinavano: dovevano essere così per sostenere il grande tetto che caricava tanta neve. Questo meraviglioso sottotetto, tra San Marco e Sant’Anna si riempiva di voli di rondoni e l’aria vibrava tutta; per loro lasciavamo aperta l’unica finestra che guardava a mezzogiorno. Su una trave parallela al muro più lungo erano posati i finimenti dei cavalli (in quel tempo la famiglia aveva smesso alcune attività e i cavalli non c’erano più), e io usavo le selle e le cinghie per i miei giochi. ln un angolo c’erano le slitte, gli sci, un girarrosto fuori uso, un fucile Mauser senza percussore, un teatrino, un pezzo di aliante. Quale luogo più fantasioso poteva sognare un ragazzo?

Ma anche la cantina era grande quanto il perimetro della casa, ci si poteva scendere per una rampa con un carro e il cavallo, ed era freschissima d’estate e tiepida d’inverno; le botti grandi e piccole erano allineate tutt’intorno sui supporti, e c’erano la macchina per imbottigliare, una cesta di cannelle in legno e una damigiana di dolcissimo sciroppo di lampone per noi ragazzi. Attorno a questa soffitta e a questa cantina, nostro regno erano anche il cortile con le cataste di legna, il portico con i carri, il fienile, il soppalco per la paglia, le stalle dove d’inverno facevo anche teatro con i burattini per i ragazzi e le ragazze della contrada. Venne la crisi degli anni Trenta, le morti, i licenziamenti dei famigli, e la grande casa incominciò a svuotarsi, a diventare silenziosa.

E mi trovai soldato in guerra.







[ndB]: mi rendo conto di attingere spesso agli scritti di MRS; la mia non vuol esser opera di sfruttamento, bensì di affettuoso ricordo.


Architettura di montagna


[clicca per ingrandire]



Prendo spunto da una mia vecchia foto [valle del Lozen, Vanoi, 2006] per mostrare alcuni elementi costruttivi tipici dell'architettura di montagna nella zona del Lagorai orientale. Grande uso di legno e sassi porfirici, grandi segni di devozione religiosa. L'influsso veneto si evidenzia nelle finestre ad ogiva [non trovo più la foto ma so di averla, abbiate pazienza]


Alcune info le ho prese dal sito del Vanoi


Saverio B.




Sapevate che la parola trekking deriva dal boero, la lingua dei coloni olandesi del Sud Africa e letteralmente significa "camminare lungo le orme lasciate dai carri trainati dai buoi"?



Io no.
L'ho appreso curiosando sul sito di Saverio Bombelli, googlato per caso mentre cercavo materiale sulla Translagorai.

Saverio è un appassionato di montagna [di lui non so molto di più], ad occhio direi non trentino, che propone i resoconti delle sue escursioni sull'omonimo spazio web. Propone anche le sue letture, le sue passioni, qualche link sempre d'ambito e un giudizio sui vini su cui riesce a metter mano :) , che ho trovato interessante.


Insomma, qui trovate la cronaca della sua TransL in solitaria [.pdf, 5 MB e rotti], dallo Chalet Panarotta al Rolle, raccontati con simpatia e profusione di dettagli utili. In calce trovate anche il bilancio della settimana: una spesa inferiore ai 300 euro; 5 km di dislivello in salita [che detto così, non si direbbe, ma son 5000 metri di fatica]


Complimenti!
L'unico appunto che mi sento di fargli: Saverio, portati dietro più acqua :)



Un rammarico personale: la TL l'ho fatta quando dei blog e delle fotografiche digitali non avevo che una pallida idea [e non pativo la "tossicodipendenza" di adesso]: mi sarebbe piaciuto documentarla come ha fatto lui.